È evidente che il risultato dato dalla somma di questi fattori equivale ad un organismo che non risponde più alle leggi evolutive naturali per le quali è stato creato per svilupparsi; l’allontanamento repentino dalla vita semplice trascorsa all’aria aperta, la difficile reperibilità di cibo sano, la tendenza agli eccessi dannosi ed alle inutili comodità, provoca come conseguenza il ristagno delle facoltà umane e la perdita dell’efficienza, ovvero l’indebolimento.
Se paragoniamo la nostra vita a quella di qualsiasi animale in natura, notiamo che nessun altro essere vivente all’infuori dell’uomo “civilizzato” tende alla malattia. Nonostante le difficoltà per la sola e semplice sopravvivenza, tra gli animali liberi non esistono infarto, cancro o diabete.
Come già accennato, l’evoluzione umana corre in maniera incontrollata verso stili di vita abnormi e molto distanti da ciò che era stato per migliaia di anni, provocando un impatto ambientale troppo repentino, senza il tempo di adattarsi. L’essere umano, a parte i rarissimi casi, sviluppa la malattia solamente nel corso della sua vita e molto difficilmente viene già al mondo con disagi fisici.
Se pensiamo al neonato che cresce a ritmo costante durante i suoi primi mesi, riconosciamo che la salute è privilegio di ogni uomo che nasce sulla Terra.
Nella medicina cinese si parla della forza vitale, il Chi, ovvero una scheggia di energia sotto forma di coscienza che ci pervade al momento della nascita.
Nella cultura indiana il “soffio” vitale viene invece chiamato Prana. Nella cultura occidentale questa forza viene chiamata anima, ovvero quell’energia spirituale, che “anima” il nostro corpo materiale.
Se prendiamo in considerazione l’antroposofia di Rudolf Steiner, allora vediamo addirittura l’uomo tri-articolato, ovvero corpo fisico, anima pensiero e spirito immortale.
Possiamo affermare che i processi all’interno dell’organismo sono infiniti e, ancora oggi, praticamente ancora in fase di studio. È stato sperimentato con successo che la cellula umana in condizioni ambientali e nutrizionali perfette, potrebbe vivere per sempre.
Si è scoperto che l’organismo si rigenera costantemente, in particolar modo alcuni organi e tessuti sono soggetti ad un ricambio cellulare più veloce (fegato, sangue e linfa), mentre per altri è più lento, vedi sistema nervoso e cervello.
La ricerca psico-neuro-immunologica per quest’ultime, ne ha confermato la capacità riproduttiva ma soprattutto adattiva all’ambiente, spalancando le porte e nuove teorie che in un certo senso deresponsabilizzano (anche se non del tutto) le cause genetiche o di cosiddetta predisposizione.
La tradizione osserva che il corpo si rinnova completamente ogni sette anni apportando ad ogni ciclo importanti cambiamenti, non solo strutturali ma soprattutto psicologici e comportamentali.
Ogni giorno circa quattrocento miliardi di cellule muoiono, e vengono rimpiazzate.
Tra i vari organi che si rigenerano, risalta in particolare il fegato, che supportando oltre cinquecento funzioni, tende addirittura a ricrescere (unico in questa sua capacità).
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