Per chi mi segue da diverso tempo, sa che più o meno non mi schiero mai apertamente per un tipo particolare di dieta.
Quando si parla di dieta e salute poi, non dobbiamo mai dimenticare che fattori come credenze, valori, ambiente (famiglia , lavoro, abitudini, gusti, ecc..), hanno un peso enorme sullo stile alimentare e sulle scelte che facciamo.
Come mi piace sottolineare, mangiamo ciò che siamo e non il contrario. Un mix di geni e ormoni in realtà guida il nostro appetito.
Ad ogni modo, oggi vi voglio parlare della dieta a grassi, detta anche chetogenica. Da ricercatore e divulgatore del benessere, mi piace soprattutto sperimentare prima di parlare di qualcosa. Così da un annetto circa, ho introdotto questo tipo di alimentazione, anche perché il carboidrato ogni presente nella vita sociale della puglia mi aveva parecchio stancato.
Personalmente ho optato per una dieta cheto ricca sempre di vegetali, ma a favore di avocado, olive, semi, noci e insalate a foglia verde. Apporto di uova molto aumentato, salmone e carne rossa. Ho accompagnato il nuovo stile alimentare con gli onnipresenti attività fisica e digiuno intermittente.
Entriamo un po’ nei dettagli scientifici per chi non conosce questo stile alimentare.
La dieta chetogenica, o dieta cheto, ha guadagnato sempre più popolarità negli ultimi anni grazie ai suoi numerosi benefici per la salute e il benessere. Questo approccio dietetico si concentra sulla riduzione dell’assunzione di carboidrati a favore di un aumento delle proteine e dei grassi sani. Esploriamo i numerosi vantaggi che la dieta chetogenica può offrire.
Uno dei principali motivi per cui le persone si avvicinano alla dieta chetogenica è la sua efficacia nella perdita di peso. Riducendo drasticamente l’apporto di carboidrati, il corpo entra in uno stato di chetosi, in cui inizia a bruciare i grassi per ottenere energia. Questo processo può aiutare a ridurre il grasso corporeo in modo sostenibile.
La dieta chetogenica può essere particolarmente benefica per le persone con diabete o resistenza all’insulina. Riducendo l’assunzione di carboidrati, si riducono anche i picchi di zucchero nel sangue, aiutando a mantenere stabili i livelli di glucosio e migliorando la sensibilità all’insulina.
Grazie alla chetosi, il cervello può utilizzare i corpi chetonici come fonte di energia. Questo è stato associato a miglioramenti nella concentrazione, nella chiarezza mentale e nella memoria. Alcune ricerche suggeriscono che la dieta chetogenica potrebbe avere benefici per le persone con disturbi neurologici, come l’epilessia.
La dieta chetogenica può contribuire a ridurre l’infiammazione nel corpo, che è spesso associata a numerose condizioni di salute, tra cui malattie cardiache, artrite e molte altre. L’aumento dell’assunzione di grassi sani può svolgere un ruolo chiave nella gestione dell’infiammazione.
Contrariamente alle preoccupazioni iniziali, numerosi studi indicano che la dieta chetogenica può migliorare i fattori di rischio cardiovascolare. Contribuisce a ridurre i livelli di trigliceridi e aumenta il colesterolo “buono” (HDL), migliorando così la salute del cuore.
Gli alimenti ricchi di grassi e proteine tendono a essere più sazianti, aiutando le persone a controllare l’appetito e riducendo il desiderio di spuntini frequenti. Questo può facilitare il mantenimento di un deficit calorico, favorendo ulteriormente la perdita di peso.
In conclusione, la dieta chetogenica offre una gamma diversificata di benefici che vanno oltre la semplice perdita di peso.
Tutto ciò che è scritto sopra, o in parte, ho potuto riscontrarlo personalmente, soprattutto la perdita di peso, l’aumento dell’energia, la chiarezza mentale ed una calma-concentrazione più evidente e per tempo più lungo.
E’ importante sottolineare che la dieta può non essere sempre adatta a tutti e dovrebbe essere affrontata con cautela. Ma soprattutto coadiuvata da una vita più attiva della media, nel senso di fare esercizio fisico, che rimane il pilastro della salute affianco all’alimentazione.
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