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Uomo e rimedio…(continua)

Immagine del redattore: Ezio Delli PontiEzio Delli Ponti

La salute al momento è solo un mito sulla carta. Pur riconoscendo l’enorme progresso raggiunto dalla ricerca medica nel campo della cura delle malattie rispetto al passato, la cura della salute tradizionale per la quale partecipiamo con le nostre tasse, è un macrocosmo dove da un lato esiste la concreta necessità di aiuto che proviene dai malanni dei quali la popolazione è sempre più affetta, dall’altro si è consolidata una classe dirigenziale che ne muove i fili non proprio in maniera trasparente. Cogliendo la palla la balzo, si elargiscono enormi e costanti flussi di denaro pubblico e privato verso organizzazioni finanziarie per azioni, che in poco più di un secolo si sono impadronite forzosamente della malattia, mascherandosi da paladini della salute. Ovviamente, in questo discorso non si vuole includere l’importanza della ricerca, dell’invenzione e della scoperta di farmaci salva-vita, e di tutte le figure professionali che hanno fatto la scelta di dedicare l’intera loro vita ad aiutare gli altri ed il progredire umano: a loro il nostro rispetto. In questa tesina si andrà a ragionare sul rapporto tra l’uomo ed il rimedio: i limiti e le conseguenze che scaturiscono quando si è alla disperata ricerca di qualcosa che invece potrebbe essere già dentro di noi. Facendo ricerche sempre più approfondite, ci si rende conto che oggi non è uno spirito benevolo e altruista quello che spinge attualmente le aziende a promuovere, produrre e vendere sempre più farmaci: il lucro, il guadagno economico, il superamento dei budget e quindi molto spesso l’avidità, fanno da padroni. Facciamo qualche riflessione. Statisticamente parlando, i più grandi crimini della storia sono stati commessi per motivi legati al danaro e la maggior parte della popolazione carceraria si trova lì per gli stessi motivi. Non dovremmo scandalizzarci ammettendo che la corruzione per il denaro occupa tutti i livelli e soprattutto i più alti della nostra società, compreso molto probabilmente anche quello della malattia. Con una semplicissima ricerca veniamo a conoscenza che le sole prime cinque aziende nel mondo produttrici di farmaci, fatturano mediamente l’imbarazzante cifra di oltre 320 miliardi di dollari annui. Nel frattempo, nuove pericolose patologie vengono ogni giorno scoperte dalla ricerca medica, toccando oggi la quota ufficiale di 150.000 mentre cancro, diabete e problemi cardiovascolari, giusto per citare le più importanti, continuano ad espandersi a macchia d’olio. Se per assurdo le malattie scomparissero domani, sarebbe conveniente per le aziende sopra citate rinunciare ai loro introiti estremamente lucrativi? Puramente per ipotesi, una popolazione in piena salute sarebbe sconveniente per le aziende produttrici di rimedi?

“La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano”. Aldus Huxley

 
 
 

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Ezio Delli Ponti, nutrizionista, naturopata, consulente
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-Naturopata presso l'Università Popolare degli studi Naturopatici di Torino UNIPSI
-Consulente certificato presso Società Italiana del        Benessere SISB
-Master in Salute Naturale e Igienismo presso la scuola Aghape di Imola 
-Laureando in Scienze Motorie e dello Sport presso l'Università del Salento

© 2024 by Consulenza del Benessere. eziodelliponti@gmail.com

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