Lo stile di vita attuale a parte gli spazi ristretti, promuove l’uso di apparecchiature elettroniche. Lo smart-working e tutte le altre peculiarità tecnologiche, come chattare, fare shopping e ordinare da casa, sono attività piacevoli e comode ma che indubbiamente impigriscono, rendendo mente muscoli flaccidi (soprattutto il cervello!) e limitando i rapporti sociali.
Scopo del movimento fisico è proprio quello di mettere in moto i liquidi interni quali i canali linfatici, essendo noi composti al 75% di acqua, al pari della Terra.
I canali linfatici quando sono in movimento, percorrono il corpo dai piedi alla testa, trascinando tossine e prodotti di scarto, convogliandoli nelle ghiandole dove poi vanno annientati. “Vedere ciò che è giusto e non farlo, è mancanza di coraggio”. Confucio
Ottimo esercizio è rappresentato dalle docce svedesi, con l’alternanza da caldo a freddo. È ampiamente riconosciuto che abituare l’organismo al freddo (tramite docce o indossando abiti leggeri anche d’inverno) può essere un potente aiuto per il sistema immunitario.
Si veda per esempio la storia del grande Wim Hoff, che tra le tante sfide è riuscito a completare una mezza maratona tra i ghiacci, praticamente quasi nudo.
E non è l’unico se pensiamo ai famosi monaci Shaolin che, oltre a innumerevoli sfide fisiche portate avanti con successo, sono capaci anche loro in meditazione di non sentire il freddo.
Le spugnature con panni freddi sono utilissime per alleviare tanti piccoli problemi, nonché migliorare la circolazione. Il freddo stimola i pori e provoca una differenza di temperatura tra dentro e fuori il corpo, dove il flusso sanguigno tende a raggiungere la parte più esterna della pelle, riducendo le infiammazioni interne e trascinando le tossine verso l’esterno, grazie alla sudorazione provocata.
Da questo punto di vista sono ottimi anche i cosiddetti bagni derivativi (per eventuali approfondimenti vedasi “La Dottrina Termica” di Lazaeta Acharan). È importante abituare il proprio corpo a esporsi al freddo, anche in maniera graduale.
Può succedere per esempio che d’inverno ci si copra in maniera eccessiva, soprattutto i bambini, più sensibili alla sudorazione; questo può comportare nel lungo termine una perdita di sensibilità della pelle e del meccanismo di regolazione della temperatura (compito che tra i tanti spetta all’ipotalamo).
La conseguenza è che al primo freddo importante della stagione, insorgono i classici sintomi da raffreddore.
In conclusione, la sudorazione della pelle è fondamentale per supportare il lavoro dei reni nell’espulsione delle tossicità, ed il movimento fisico non solo opera un lavoro importantissimo per i canali linfatici: l’incremento del battito cardiaco stimola positivamente l’apparato cario-circolatorio, rendendolo più elastico e resistente.
La sudorazione è elemento naturale ed essenziale per alleggerire il lavoro dei reni, di smaltire tossine e di regolare la temperatura corporea.
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