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Immagine del redattoreEzio Delli Ponti

Le cause di malattia…conclusioni

Se riflettiamo sugli innumerevoli meccanismi che portano avanti la costruzione e distruzione delle cellule, la formazione dei tessuti, delle ossa e della pelle, la costruzione della rete neuronale, la digestione, il flusso sanguigno e linfatico, il controllo della temperatura interna, il battito cardiaco che aumenta e diminuisce in base agli sforzi muscolari, il ritmo tra ovulazione e mestruazione nella donna, la produzione di ormoni e altre migliaia di sostanze, la regolazione della pressione sanguigna, comprendiamo che esiste un’energia estremamente intelligente che promuove leggi naturali ed inopponibili.

Facendo un esempio: non possiamo interrompere la riproduzione cellulare con la semplice forza di volontà, così come non possiamo impedire alle piastrine di richiudere una ferita: ovvero ci sono meccanismi che non possono essere controllati. È evidente quindi che l’orientamento biologico alla salute è caratteristica intrinseca e strabiliante della vita stessa intelligente.

Tuttavia, la vita non è fatta solo di piacere e di perfezione. La malattia insegna che dolore e sofferenza non possono essere semplicemente annullati o “sconfitti”; essi rappresentano l’altro lato della medaglia dove non esiste giorno senza notte, richiamando il dualismo di Cartesio.

Secondo quanto le leggi sulla salute naturale ci dicono, il disagio non può esser interpretato come stravaganza anomala, perché è anche grazie ad esso che l’essere umano si è evoluto nell’arco degli eoni.

Giusto per fare un esempio: se stiamo camminando a piedi nudi e calpestiamo una spina, la sensazione che essa provoca ci permette di toglierla, di cambiare strada o fermarci, per evitare che ci possa fare ancora più danno.

Allo stesso modo e sotto qualsiasi forma, il dolore può essere interpretato come il segnale di allarme che permette di correggere ciò che non va.

Se ci scrolliamo di dosso la paurosa influenza che la scienza medica fino ad oggi ha dato al sintomo, riconosciamo che la malattia, il dolore, il sintomo, non sono processi disfunzionali, maligni o superstiziosi.

Bensì vanno opportunamente rivisitati, armonizzati ed accettati come reazioni biologiche ed intelligenti.

A partire dal più piccolo foruncolo, fino al cancro, l’organismo organizza ed elabora costantemente strabilianti forme di guarigione nel tentativo di ripulirsi, di eliminare e isolare il problema dovuto all’eccesso di tossicità che si è accumulato nel tempo.

La stessa febbre ed il controllo stesso della temperatura corporea, come già accennato in precedenza, è uno micidiale meccanismo che permette di interrompere la proliferazione batterica, così come di adeguarsi all’ambiente ed alla temperatura esterna.

Di conseguenza, possiamo anche affermare che qualsiasi rimedio o farmaco introdotto dall’esterno, influenza in misura minore o maggiore il nostro organismo, caricando e stimolando le naturali attività per un ulteriore sforzo lavorativo, bruciando quindi energie utili alla riproduzione cellulare ed alla conservazione dell’omeostasi.

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