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Immagine del redattoreEzio Delli Ponti

Conclusioni.

Le regole sopra potrebbero essere un valido punto di partenza per migliorare il nostro rapporto con il cibo. Ma è importante ripeterlo, sono nulla se perseguiamo vita sedentaria, fisica e mentale. L’alimentazione, come abbiamo visto negli ultimi decenni, ha subito una trasformazione radicale, portando il cibo a diventare assoluto protagonista.

Milioni di persone, in misura minore o maggiore, ritengono il loro rapporto con il cibo qualcosa di unico, intimo e personale eppure, quello stesso cibo è in larga parte la causa di malattie in costante crescita nell’epoca attuale. In conclusione, quale significato occupa l’alimentazione nelle nostre vite? L’atto di mangiare è il simbolo del processo alchemico, dove emerge il nostro punto di contatto con il mondo: cosa percepiamo ed elaboriamo di esso.

Porre all’interno della nostra bocca un oggetto che proviene dall’esterno, rappresenta metaforicamente il contatto, l’unione tra l’ambiente ed il nostro “io”. Il cibo viene disintegrato, macinato e scomposto attraverso la masticazione e digestione, quale simbolo della percezione ed elaborazione degli eventi della vita. In ultimo, il nostro organismo elimina gli scarti quale chiave metaforica del lasciar andare ciò che si rivela inutile al suo processo di evoluzione e benessere.

L’alimentazione è quindi il simbolo di trasformazione, metafora del nostro intimo collegamento con l’ambiente. Rimane evidente che fino a quando non avremo sciolto i nodi emotivi che ci accompagnano, fino a quando non avremo soddisfatto altre esigenze fondamentali di corpo e psiche quali vita sportiva, sociale, lavorativa, affettiva e spirituale; fino a quando non avremo conquistato la libertà di pensiero, di far emergere le nostre vere passioni e quale posto vogliamo assumere nel mondo, l’alimentazione rimarrà solamente una valvola di sfogo (nel bene e nel male) e non più importantissimo strumento per vivere in salute con l’ambiente.

Si pensi che se lo spirito è all’origine della materia, è proprio esso che dovremmo nutrire grazie alla partecipazione attiva nel costruire un luogo intorno il più appagante possibile. Perseguire gli obiettivi pur tra le innumerevoli difficoltà, vuol dire rispettare i retaggi dell’evoluzione che con tanto sforzo i nostri antenati ci hanno tramandato.

Tutto questo ovviamente richiede sacrificio: la salute è un diritto che può essere conquistato solamente con forza di volontà e impegno quotidiano: se destiniamo le intenzioni al nostro progetto di vita, il rapporto con il cibo sarà più naturale e spontaneo e la dieta non sarà più la preoccupazione principale.

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